L’AFFONDAMENTO DELLA CORAZZATA FORMIDABLE, STORIA DI CANI E DI EROI

L’AFFONDAMENTO DELLA CORAZZATA FORMIDABLE, STORIA DI CANI E DI EROI


Lucio Rocco con la collaborazione di Giulia Faessler

  Gli abitanti di Lyme Regis, nella contea del Dorset, avevano trascorso una tranquilla giornata, l’ultima del 1914, e si preparavano ad una notte altrettanto tranquilla, confidando che le pessime condizioni atmosferiche ed il mare in tempesta avrebbero tenuto lontano il frastuono della battaglia dalla loro quieta cittadina affacciata sul canale della Manica.

 

  Il Sergente di polizia Stockley aveva terminato il suo turno e si preparava a prendere la via di casa, ma non aveva sonno e si sentiva inquieto, così decise di fare la strada più lunga, attraversando la spiaggia. 

  Il Capitano di Vascello Rudolf Schneider guardava attraverso il periscopio del suo sommergibile U-24, augurandosi che il nuovo anno gli regalasse qualche occasione di gloria.

 

  Il mare si lamentava spumeggiando, ma la visibilità era discreta e poco dopo la mezzanotte del 1° Gennaio 1915 la luna splendeva alta e luminosa e la linea dell’orizzonte appariva nitida vista dal periscopio del Capitano Schneider, che non poteva certo immaginare che il destino stava per offrirgli l’occasione che aspettava.

 

  D’improvviso vide apparire le sagome scure di tre navi.

“Corazzate classe Formidable”, bisbigliò tra sé e sé, e sorrise.

 

  La mattina del 31 dicembre del 1914 il 5° Squadrone da Battaglia della Royal Navy era a circa 13 miglia da Portland. La scorta, formata da sei cacciatorpediniere, aveva garantito il passaggio sicuro attraverso le Stretto di Dover, ma poi si era allontanata lasciando solo due incrociatori leggeri per proteggere le corazzate dagli attacchi dei sottomarini tedeschi. Il Vice-Ammiraglio Sir Lewis Bayley, a bordo della H.M.S. Lord Nelson, guidava la squadra che procedeva in formazione libera alla velocità di 10 nodi. Le corazzate H.M.S. Topaz, H.M.S. Diamond e H.M.S. Formidable seguivano l’ammiraglia ad un miglio di distanza. Non c’era stato alcun allarme circa l’attività di sommergibili tedeschi nel canale della Manica, perciò Bayley aveva evitato di dare l’ordine di muoversi a zig-zag.

 

  Il Capitano Arthur Noel Loxley fumava tranquillamente una sigaretta sul ponte di comando della H.M.S. Formidable, insieme al fedele Bruce, il suo Airedale Terrier. Era fiero della sua nave: 15.000 tonnellate, 18 nodi, 44 cannoni, 2 mitragliatrici e 4 tubi lanciasiluri. Aveva la responsabilità di 780 uomini di equipaggio, ma era un Ufficiale della Royal Navy e il suo paese era in guerra. La cosa non lo spaventava affatto.

 

  Anche il Marinaio Scelto John Cowan aveva terminato il suo turno e si preparava a dormire qualche ora prima di riprendere il lavoro. John amava il mare e sperava di trovare, alla fine della guerra, un nuovo, buon imbarco nella Marina Mercantile.

 

  Alle 02:20 del 1° gennaio 1915 il Capitano Schneider, dal suo U-24, dette l’ordine di lanciare un siluro contro l'ultima nave del convoglio nemico, la H.M.S. Formidable. Il siluro si tuffò in acqua e scivolò silenzioso verso la nave inglese trafiggendola sulla dritta.

 

  Il Capitano Loxley si scosse immediatamente dal suo torpore e, ripresi i panni dell’Ufficiale della Royal Navy, ordinò che tutte le porte stagne venissero chiuse, mentre l'equipaggio si portava rapidamente ma con calma ai rispettivi posti di combattimento. L’urto contro il siluro e la successiva esplosione avevano fatto girare su se stessa la nave che ora cominciava ad imbarcare acqua. La sala macchine fu presto allagata e la pressione del vapore scese a zero. La notte avvolse la nave, mentre l'equipaggio continuava a muoversi nel buio con calma e disciplina. La maggior parte degli uomini dormiva nelle brande quando il siluro era arrivato, così i marinai si precipitarono sul ponte di coperta con un abbigliamento poco adatto ad un bagno fuori stagione. Il Capitano Loxley dette ordine di preparare le lance di salvataggio.

 

  John Cowan, da bravo Marinaio Scelto inglese, pensò che non sarebbe stato certamente un siluro tedesco a rovinargli la nottata, però, sul ponte battuto dal vento e dalle onde, aveva freddo, inoltre non aveva fatto in tempo ad indossare il giubbotto di salvataggio. Rimase tuttavia tranquillo, perché sapeva che il suo Comandante era un ottimo marinaio ed avrebbe sicuramente saputo come affrontare quell’emergenza.

 

  Lassie, il Collie, di Mrs. Atkins, moglie del proprietario del Pilot Boat Inn, sollevò all’improvviso la testa e drizzò le orecchie. Un sordo rumore come di un boato lontano proveniente dal mare l’aveva svegliato.

 

  Il Sergente di polizia Stockley stava per lasciare la spiaggia quando, tra il fischio del vento e il rumore delle onde che sbattevano sulla scogliera, gli parve di sentire in lontananza delle urla.

  ’U-24 era rimasto, invisibile, vicino alla sua vittima, aspettando di finirla, e pochi minuti dopo le 3:00, con la nave nemica ormai inerme, il Capitano Schneider dette l’ordine di sparare un secondo siluro verso la Formidable. Un rantolo di morte scosse la nave e il Capitano Loxley capì che non vi era più speranza di salvarla. Alcune scialuppe erano state danneggiate dalle esplosioni ed altre non potevano essere calate in mare a causa dell’inclinazione della nave, così fu ordinato di gettar fuori qualsiasi oggetto che potesse galleggiare, affinché servisse da sostegno ai naufraghi.

 

  Due ore dopo Arthur Noel Loxley dette l’ordine di abbandonare la nave.

 

  Erano le 04:30 del 1° gennaio del 1915, quando la potente corazzata si capovolse e si inabissò, andando a fermarsi su un fondale a 60 metri. Questo tratto di mare è ancor oggi considerato un sacrario, per il rispetto che si deve alle tombe di guerra. 

  Dei 780 uomini di equipaggio solo 233 riuscirono in qualche modo a raggiungere la riva. 547 giovani della Royal Navy testimoniarono con il loro sacrificio l’amore per il loro Paese. Ma alla fine di questa triste storia di guerra furono solo 199 i superstiti di questa tragedia.

 

  Il Capitano Schneider guardò con soddisfazione e rispetto la corazzata nemica che lentamente si inabissava e finalmente dette l’ordine di dirigere fuori dal Canale della Manica. 

  Il Comandante Loxley cercò con lo sguardo il suo cane e lo vide mentre scivolava giù dal ponte. Poi alzò un braccio come per salutare i suoi uomini e sparì nell’acqua insieme alla sua nave.

 

  Le poche scialuppe di salvataggio cercavano intanto di raccogliere gli uomini che urlavano e si dibattevano, ma pochi di quelli che erano caduti nell’acqua gelida riuscirono salvarsi.

 

Il Marinaio Scelto John Cowan batteva i denti per il freddo. Era bagnato fradicio e la scialuppa che l’aveva tirato a bordo cominciava ad imbarcare acqua. Questa volta cominciò a disperare di cavarsela e mentre freneticamente cercava di buttar fuori l’acqua servendosi di uno stivale, pensò ai suoi genitori ed al loro dolore.

  La gente di Lyme Regis, stava cominciando a raggiungere la spiaggia ed il Sergente di polizia Stockley cercò brevemente di dar loro istruzioni per soccorrere le scialuppe dei naufraghi che presto sarebbero arrivate a riva insieme ai cadaveri.

 

  I feriti venivano avvolti nelle coperte e portati al Cottage Hospital, mentre per i cadaveri era stato messo a disposizione un pub, il Pilot Boat Inn, nella cui sala vennero ammassati.               

  Il sergente di polizia Stockley dovette quasi immergersi fino alla cintola nell’acqua fredda della notte per recuperare una scialuppa quasi completamente sommersa. A bordo però sembrava ci fossero solo cadaveri e Stockley guardò il volto livido ma sereno del marinaio Cowan. A riva tentò disperatamente di rianimarlo, ma il giovane marinaio non sembrava riprendersi. Stockley fece portare anche questi corpi al Pilot Boat e con la morte nel cuore continuò a darsi da fare. 

  Il corpo del Capitano Loxley non fu mai recuperato ed ora giace in fondo al mare insieme alla sua nave, così come la legge e l’onore impongono ad un marinaio. Suo padre, il reverendo Arthur Loxley, aveva tre figli nell’esercito inglese: il Capitano Arthur Loxley affondato insieme alla sua nave H.M.S. Formidable nel 1915, il Capitano Vere Loxley della Royal Marines Light Infantry, morto nella battaglia del fiume Somme nel 1916 e il capitano Reginald Loxley, della Royal Air Force, l’ultimo a cadere, nel 1918.

 

  Il corpo del cane del Capitano Loxley, invece, fu portato a riva dalle onde e fu recuperato per essere poi sepolto nel cimitero degli animali in Abbotsbury Gardens. Sulla sua lapide è scritto:

BRUCE - Airedale Terrier

che restò fino alla fine

con il Capitano Loxley (Royal Navy)

sul ponte della Nave di Sua Maestà Formidable

quando fu affondata da un siluro

30 Miglia da Portland

1° gennaio 1915 

  Il Capitano di vascello Rudolf Schneider seppe guadagnarsi grandi onori durante la Prima Guerra Mondiale, riuscendo ad affondare ben 140.783 tonnellate di naviglio nemico. Il 13 Ottobre del 1917, però, mentre era al comando di un sommergibile U-87 in navigazione nel Mare del Nord, cadde in mare durante una tempesta. Fu recuperato e riportato a bordo del sottomarino, ma morì poco dopo e fu sepolto in mare.

 

  Nel salone del Pilot Boat Inn erano ormai ammucchiati centinaia di cadaveri coperti da un telone.

 

  Lassie si affacciò sulla porta. Mrs Atkens soffriva di epilessia e Lassie era stata addestrata a dare l’allarme se la padrona avesse avuto un attacco.

 

  Il cane entrò nel salone e si diresse verso il corpo del marinaio Cowan, che giaceva lì come morto ormai da 22 ore. Lo annusò e poi cominciò a leccare il viso del ragazzo, riscaldandolo col calore del suo corpo. Continuò così per circa 30 minuti, senza un attimo di tregua, finché qualcuno notò il suo scodinzolare festoso, si avvicinò e con sorpresa vide che Cowan respirava. Portato in ospedale, il giovane marinaio si riprese completamente e Lassie rimase insieme a lui durante tutta la convalescenza.

 

  A Lassie furono conferite due medaglie dalla riconoscenza degli uomini ed inoltre, nella primavera del 1915, gli fu assegnato il primo premio in una speciale sezione del Crufts Dog Show dedicata ai cani “eroi”.

 

  Questa è una storia vera. Una storia di uomini segnati da strani destini, ciascuno a suo modo eroe. Ed é una storia di cani, che hanno fatto la loro parte, come ogni giorno da migliaia di anni, nella vita dell’uomo. Abbiamo voluto ricordarli entrambi, perché forse entrambi, legati fino alla fine dalla stessa sorte, hanno bisogno del nostro ricordo per continuare a vivere.